martedì 15 novembre 2016

Avviso

Scrivo questo post per avvisare gli interessati che Qualcosa da perdere non sarà reperibile per qualche tempo, neanche online.
Il libro, così come l'avete conosciuto in quasi un anno e mezzo di vita, non esiste più. Il motivo è molto semplice: sono venute meno le condizioni minime per cui la casa editrice ExCogita continui ad essere l'editore di Qualcosa da perdere

Sono tornato in possesso di tutti i diritti editoriali sul romanzo. Questa storia proseguirà il suo percorso in modo diverso.

I fatti degli ultimi mesi hanno determinato in negativo la possibilità di realizzare il film tratto dal romanzo. Il fatto è che ci vuole del vero talento per trasformare un’opportunità in un problema, ma forse una certa abitudine a muoversi su terreni sempre sicuri conduce alla pretesa di dare per scontato il massimo risultato senza neanche il famoso minimo sforzo. Ebbene, l’unica cosa che posso fare in una situazione del genere è rispondere a tale disinvoltura tutelando la mia persona e il mio lavoro. Ed è esattamente ciò che ho fatto.
Chi ha intenzione di leggere il romanzo può contattare direttamente me scrivendomi sulla pagina Facebook del libro. 

giovedì 7 luglio 2016

Club de Lectura di Valencia

Qualcosa da perdere vola in Spagna! Il romanzo è stato selezionato per il prossimo Club de Lectura di Valencia, organizzato da Giovanna Vivian, superlettrice italiana da tempo trasferitasi in terra spagnola. 

Il tema scelto per le letture dell'anno 2016/2017 è Un libro, una città. Naturalmente Qualcosa da perdere è stato scelto per rappresentare la città di Bologna, nella quale gli spagnoli non mancano di certo (e sono soprattutto studenti erasmus!). 

Chissà che non ci scappi un'altra presentazione all'estero, magari più in là. 

Ecco intanto il calendario completo 2016/2017 del Club de Lectura di Valencia:

- 19 OTTOBRE 2016: Pier Paolo Pasolini - Ragazzi di vita (Roma)
- 16 NOVEMBRE 2016: Vasco Pratolini - Le ragazze di San Frediano (Firenze)
- 14 DICEMBRE 2016: Tiziano Scarpa - Stabat Mater, Einaudi (Venezia)
- 18 GENNAIO 2017: Davide Potente - Qualcosa da perdere, ExCogita (Bologna)
15 FEBBRAIO 2017: Antonio Russello - La grande sete, Santi Quaranta (Agrigento)
22 MARZO 2017: Massimiliano Forza - Triestiner, Santi Quaranta (Trieste)
- 3 MAGGIO 2017: Enzo Striano - Il resto di niente ,Mondadori (Napoli)
- 7 GIUGNO 2017: Mariolina Venezia - Come piante tra i sassi,  Einaudi (Matera)

Semifinale Premio John Fante 2016


Niente finale per Qualcosa da perdere al Premio John Fante 2016, ma è stato molto bello per me arrivare fra i 10 semifinalisti (su 120 romanzi partecipanti!) ed essere presente alla Casa delle Letterature di Roma per l'annuncio del trio finalista. 
Un grande in bocca al lupo ai tre finalisti, dunque. Speriamo davvero di rivederci comunque a Torricella Peligna ad Agosto.

martedì 19 aprile 2016

Polvere del Tempo

Riporto di seguito alcune brevi riflessioni che hanno anticipato l'ultima presentazione del libro a Roma (Libreria Tirelli) a cura di Polvere del Tempo, pubblicate sulla pagina Facebook dell'associazione.


Davide Potente ci mette di fronte alla folle corsa della giovinezza verso l'età adulta: quella corsa che nel mondo contemporaneo avviene nel buio e senza una forma, nel desiderio irrisolto di un cambiamento troppo a lungo protratto.

Una tentazione si apre a tratti nella vita scanzonata e errabonda di Daniele Massa, come ferite che riscoprano pelle appena nata: la tentazione di un senso. Sono i momenti in cui il ritmo irriverente di Qualcosa da perdere si sfalda in una delicatezza inattesa, quasi titubante. E sono i momenti che costringono il lettore a tornare indietro, a rileggere, come per appurare con gli occhi uno scarto insperato: il sorriso nell'incertezza.

La scrittura di Davide Potente conosce improvvise accelerazioni, come se improvvisamente guardasse fisso negli occhi il lettore. L'autore di Qualcosa da perdere non permette al lettore di farsi da parte, lo coinvolge in un ritmo narrativo instabile e prensile, gli porge gli assist dell'ironia acuminata del narratore.

Davide Potente parla di una generazione strozzata: di quella generazione che disperde nel caos delle città la mancanza di un nido, cui nella giostra di lavoretti e stage non è stata data la possibilità di definirsi, di sentirsi donne e uomini attivi nel mondo.

Qualcosa da perdere è anche il racconto di un'epifania mancata. Del nostro bisogno di chiedere un senso, di non limitarci a improvvisare una sopravvivenza scanzonata, ma riconoscere a orecchio un'armonia profonda nelle dissonanze del quotidiano. Che è ciò che ci rende insoddisfatti, ansiosi, infelici. Che è ciò che ci rende umani.

Nel suo libro, Davide Potente riesce a descrivere la fragilità di una vita incrinata da dentro, che si difende con l'arma inquieta dell'ironia; leggendo la vita del protagonista Daniele Massa, che con abilità da trapezista si fa spazio tra mezzi lavori e reti wifi rubate ai vicini, rimane addosso l'impressione di un grido soffocato, di una risata contro la vita che fa più male che se diventasse un urlo.

Che cosa accade a un ragazzo quando tutto ciò che potrebbe dargli un'identità, che potrebbe definirlo come uomo si riduce a un tratteggio in lontananza, a una malinconia iridescente e immaginifica? E quando i ragazzi sono centomila, un milione?

Il libro di Davide Potente è un ritratto al contempo lieve ed affilato di una generazione che si guarda sotto i piedi e non vede abissi, ma solo relitti di una vita ancora da vivere, che di quella vita portano in sé la traccia ma non riescono a ricomporla,a organizzarla in una forma. Come i pezzi di un mobile Ikea senza istruzioni; ma sono brandelli di vita. Della nostra vita.

martedì 1 marzo 2016

Supplengeles (che razza di titolo)

Daniele Massa ha scritto un racconto. 

Proprio così, il protagonista di Qualcosa da perdere è "evaso" dal romanzo e ha iniziato a scrivere per conto suo. 
A informarmi della cosa è stato il Biografo Ipotetico di Daniele Massa, che nel romanzo ha l'ingrato compito di ricostruire la vita del protagonista sulla base di poche e improbabili tracce. 

Il vero guaio è che Daniele Massa non ha solo scritto questo racconto, l'ha anche inviato al contest letterario 8x8, che ha selezionato Supplengeles (che titolo è mai questo?!) e ha invitato Massa alla serata di reading, dove si giocherà la possibilità di andare - di nuovo - al Salone del Libro di Torino. 
Appena ricevuta la notizia, ho prontamente contattato la segreteria del concorso per ricevere informazioni sul mio protagonista. Lo staff mi ha risposto che non è prevista la possibilità che il personaggio di un romanzo legga un racconto. Morale della favola: mi tocca andare a Roma martedì per leggere al suo posto. 

Ora, Massa sa benissimo di averla fatta grossa. Sa benissimo che preferisco scrivere in privato piuttosto che leggere in pubblico. Sarà forse per questo motivo che è sparito e non risponde alle mie telefonate. 
Ma non è tutto. Oltre a lamentarsi con il sottoscritto per la noia di dover riaprire un caso che riteneva chiuso e archiviato, il Biografo Ipotetico ha analizzato il racconto e ha concluso che Daniele Massa potrebbe trovarsi attualmente proprio a Roma! Insomma, potremmo ritrovarcelo davanti l'8 marzo. Onestamente lo spero, perché vorrei proprio dirgliene quattro.

Nel frattempo, siete TUTTI invitati alla serata. Ci sarà bisogno di tifo e di voti.
L'appuntamento è per martedì 8 marzo, ore 20:30, al "Le Mura", in zona San Lorenzo (via di Porta Labicana, 24).




domenica 28 febbraio 2016

Giovanna Bentivoglio sul romanzo

Pubblico una nota di commento scritta da Giovanna Bentivoglio (editor E/O, Scuola Omero) in seguito alla presentazione di Qualcosa da perdere alla Biblioteca Nelson Mandela di Roma.


Certo, come confessa l’autore, questo romanzo avrebbe potuto essere un film e sarebbe stato un bel film, ma personalmente preferisco che sia andata così. 
Che Qualcosa da perdere sia un romanzo e un romanzo non solo riuscito e bello ma denso eppure lieve, originale e profondamente autentico, dal tono disincantato e ironico di chi davvero vorrebbe averla qualcosa da perdere e non ce l’ha ( a parte, forse, il tempo). E questa condizione la condivide con altri occasionali amici e compagni di avventura o sventura che lo accompagnano e lo circondano e che coincidono con una generazione di ragazzi tra i venti e i trent’anni che se ne stanno come appesi a un filo “e il filo- cito Pennac – a quel punto, ha un prezzo molto alto”. Il filo della precarietà, della indefinitezza, dell’incertezza, della invisibilità. Ragazzi che non hanno ombra e che transitano nei luoghi di lavoro, nelle stanze di appartamenti affittati in comune dalle pareti costellate dall’effimera quadreria di una genealogia olografica ed evanescente nell’ impossibilità concreta, stabile di lasciare un segno, una traccia, una qualche scia del loro passaggio. 
Eppure Qualcosa da perdere non è, né vuole essere, credo, un romanzo “generazionale”. Non lo è perché la densità, la “gittata” se si può dire, della scrittura , il suo slancio lirico e a momenti capace di sintesi esemplari spostano il perimetro del racconto, infrangono la dimensione sociologica, eventualmente politica o antropologica per attingere un livello più ampio e un rango più alto e significativo, il romanzo di formazione o semplicemente il romanzo nella sua più autentica natura e inesauribile persistenza, nella sua capacità di toccare e far vibrare corde non limitate a una generazione o a una scelta tematica contingente, e che semplicemente producono nel lettore, di qualsiasi età e non necessariamente situato in una stagione e in un tempo, quella speciale inconfondibile scintilla del riconoscimento e della identificazione, una luce che inaspettatamente si rivela e da inarticolata e ancora indefinita nella mente e nel cuore del lettore si iscrive come una verità che ora gli appartiene.

Con affetto e profonda convinzione,

Giovanna Bentivoglio


lunedì 18 gennaio 2016

Bruxelles e Roma

A febbraio si riprende con le presentazioni del romanzo, che anche nel 2016 non mancheranno.
Poche ma buone, o almeno questo è quanto mi ero promesso. La verità è che ce ne saranno più del previsto e che sono pronto a rispondere ad altre chiamate per portare a spasso questo libro.

Lunedì 15 febbraio prima presentazione del 2016 e prima tappa internazionale per Qualcosa da perdere
L'appuntamento è alla libreria italiana Piola Libri di Bruxelles. Insieme a me ci sarà la regista teatrale Anastasia Costantini, con la quale ho avuto occasione di collaborare durante gli anni trascorsi a Bologna. 

Sabato 27 febbraio tornerò a presentare il libro a Roma, dopo la tappa dello scorso ottobre. Stavolta al posto di una libreria c'è la Biblioteca Nelson Mandela (ex Appia), in zona San Giovanni. Un quartiere che è stato anche il mio per quasi tre anni.
Accanto a me Luigi La Torre di ASAP Cinema Network, la ricercatrice/scrittrice Francersca Malerba* e l'editor Giovanna Bentivoglio, una delle principali responsabili dell'esistenza di questo libro.
Si tratta di una presentazione molto significativa per me, perché in questa occasione la Biblioteca Nelson Mandela aggiungerà il libro al suo catalogo. Questo significa che da quel giorno il romanzo sarà disponibile nel circuito delle biblioteche comunali di Roma.

Ricapitolando:
15.02 | BRUXELLES - Piola Libri
27.02 | ROMA - Biblioteca Nelson Mandela (ex Appia) Zona San Giovanni

*A marzo e aprile sarò in giro per affiancare Francesca Malerba nelle presentazioni del romanzo Salento Rock - Andati via senza salutare (Kurumuny, 2015).