martedì 15 dicembre 2015

Se non lo racconti, non esiste

Se non lo racconti, non esisteQuesto elementare principio di storytelling vale anche se l’oggetto in questione è un libro, ed è ancor più valido se questo libro non può contare su attività coordinate di comunicazione, né su una vera distribuzione.
In tal senso, libri come Qualcosa da perdere hanno più che mai bisogno di “essere raccontati” attraverso incontri, presentazioni, recensioni. Tutte attività che non sostituiscono comunicazione e distribuzione, ma contribuiscono a dare un senso alla pubblicazione, specie se si intende quest’ultima come un punto di partenza più che come un traguardo finale. 
Senza le attività di cui sopra, il libro sarebbe solo uno dei tanti titoli nei tanti cataloghi online. In breve, non esisterebbe.

Le presentazioni organizzate negli ultimi mesi hanno contribuito a raggiungere piccoli-grandi risultati: piccoli se si pensa solo ai numeri, grandi se si considera che le premesse non concedevano alcuna aspettativa.
Devo ringraziare chi si è interessato a questo romanzo e chi continua a sostenerne la diffusione grazie al passaparola: la migliore pubblicità che si possa desiderare. 
Una delle cose belle dei libri è che non scadono, ma molti spariscono letteralmente. Una versione e-book aiuterebbe senz’altro in tal senso. Si vedrà. 

Nel 2016 ci saranno diverse altre iniziative legate a Qualcosa da perdere - prima fra tutte la presentazione del libro a Bruxelles - poi sarà inevitabile “lasciarlo andare” un po' alla volta e dedicare più tempo ai nuovi progetti, per la verità già in ballo.